ROMA – Sono stati recuperati ancora altri beni culturali nei luoghi colpiti dal terribile sisma del 24 agosto. Sempre grazie al prezioso lavoro dei tecnici delle squadre rilevamento danni del ministero dei Beni culturali, insieme ai vigili del fuoco e ai carabinieri del Comando Tutela patrimonio culturale, sono tornati alla luce diversi dipinti a olio su tela e arredi liturgici dalla chiesa di San Michele Arcangelo in località Sant’Angelo nel comune di Amatrice. Questa volta ad essere stati sottratti alle macerie sono sei dipinti a olio su tela con le stazioni della via crucis del 1736, un dipinto su tela con Cristo crocifisso, la Madonna e Santa Maria Maddalena in stato di conservazione molto precario con molte spiegazzature e cadute di colore, un dipinto su tela di grandi dimensioni con Sant’Antonio Abate del XX secolo e il paliotto dell’altare maggiore dipinto su cuoio con San Michele Arcangelo che combatte Satana in condizioni molto precarie e suddiviso in tre parti e molteplici frammenti. Tele, opere d’arte e arredi erano conservati in un santuario e nella chiesa di una frazione.
Ancora una volta il ministro Franceschini ha voluto sottolineare l’impagabile e incessante lavoro che i tecnici stanno svolgendo. “Contribuiscono alla ricostruzione dell’anima dei territori colpiti” – ha detto il ministro dei beni culturali. – “La preziosa opera dei professionisti della tutela – ha dichiarato ancora Franceschini – continua a porre in salvo il patrimonio culturale nelle aree del sisma. Si tratta di un prezioso contributo alla ricostruzione dell’anima di quei territori per il quale dobbiamo essere grati ai tanti tecnici dei beni culturali e della protezione civile che si stanno prodigando per condurre al meglio questo compito”.
Tutte le opere recuperate sono state trasferite, grazie a due mezzi di trasporto messi a disposizione del Corpo forestale dello Stato, in un deposito di Cittaducale. Qui i restauratori dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro, i tecnici del Mibact stanno procedendo al restauro e al recupero di alcune opere, in particolare hanno messo in sicurezza il ciclo di affreschi del Santuario della Madonna della Filetta nei pressi di Amatrice, procedendo alla velinatura con bende di carta giapponese e resina acrilica per il prefissaggio dello strato pittorico e all’ancoraggio dei bordi distaccati ma non ancora sollevati.