ROMA – Scandalo ai musei Capitolini a Roma. Ma la colpa non è delle statue “nude” che avrebbero offeso il senso del pudore del presidente iraniano Rohani, portato a spasso nella Capitale dal primo ministro Renzi in occasione della sua visita istituzionale in Italia, quanto dei cittadini romani che, a quanto si legge dalle migliaia di post inferociti che circolano in rete oggi, sono rimasti scandalizzati dall’escamotage “diplomatico”.
Lunedì 25 gennaio l’Italia ospita il presidente iraniano. Come sempre, in occasione di visite istituzionali, sono previste visite nei luoghi di maggior impatto, anche culturale. Tra questi vengono scelti i Musei Capitolini, emblema della romanità e dell’arte classica greca-romana, ampiamente testimoniata al suo interno grazie ad una fantastica raccolta di marmi. Che, molto spesso, sono rappresentati nudi, come impongono le leggi della statuaria classica. Per non urtare la sensibilità di Rohani, che come ogni iraniano di fede musulmana è particolarmente sensibile a questi “argomenti”, le statue che ritraggono uomini e donne nudi vengono coperte o, addirittura, “inscatolate” in enormi contenitori che ne occultano completamente da visione. La notizia inizia a circolare, e presto diventa di dominio pubblico.
I siti dei maggiori quotidiani la rilanciano quasi in contemporanea e, all’istante, la rete si popola di commenti sull’argomento. Post di utenti di Facebook e “cinguettii” di Twitter che accusano l’Italia, e i suoi politici, di asservirsi alle ideologie e ai desiderata degli stranieri in visita. Soprattutto quando le visite istituzionali hanno una forte ricaduta economica. «Purtroppo non è uno scherzo, ma il senso di un’Italia che non esiste, di una resa incondizionata – scrive Giuseppe Musmarra su Facebook – Ospitiamo il presidente iraniano, un Paese che ha un popolo fantastico e una cultura millenaria ma un regime orribile, che detiene il triste primato di esecuzioni capitali al mondo, che umilia le donne, che arresta, tortura e uccide i prigionieri politici, che per vari anni ha commissionato all’estero omicidi di Stato, in una lunga scia di sangue. Lo ospitiamo in nome degli affari, e vabbè. Ma addirittura, come vedete in foto, coprire le statue dei musei capitolini “per pudore”, per non turbare il suo religioso disgusto, è una vera vergogna nazionale. E chi l’ha pensata, immaginata, consentita, dovrebbe dimettersi, e andare a nascondersi». «Rispetto. No ipocrisia per un barile di petrolio in più! » commenta ancora su FB Emanuele Pecoraro. Mentre Grazia Fiore, su Twitter: «Copriamo i nudi delle nostre opere d’arte per rispetto di #Rohani, colui che lapida donne adultere e impicca gli omosessuali! #dirittiumani » e Alessandra Ickx «Comportamento da vassallo del nostro Governo nei confronti di Rohani, con facilità piegano la schiena, senza onore, senza dignità».