VENEZIA – Sono state sequestrate dai Carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale di Venezia, in alcune province del Veneto, 21 opere contraffatte attribuite a noti artisti del ‘900, da Picasso a Vedova, De Chirico, Guttuso o Sironi, accompagnate da false autentiche. Le opere d’arte avrebbero dovuto essere immesse sul mercato illegale. In particolare i carabinieri hanno trovato nell’abitazione di due vicentini, padre e figlio, che sono stati denunciati, un piccolo disegno incorniciato in studio e sui cavalletti tre grandi dipinti ancora da finire: quattro opere false pronte a essere immesse sul mercato ‘parallelo’ dell’arte con le firme il primo di Pablo Picasso e di Gianfranco Pardi gli altri tre. Altre 17 opere, falsamente attribuite ad artisti del ‘900, sono state ritrovate disseminate tra Veneto e Friuli e in una casa d’aste austriaca, non indagata, pronte per essere vendute come autentiche.
Le indagini sono state avviate nel dicembre scorso dal Nucleo Tutela Patrimonio culturale, sulla base anche di segnalazioni giunte dalle diverse realtà territoriali dei carabinieri. Per questa operazione ci si è avvalsi della collaborazione dell’Interpol e delle Fondazioni di riferimento di alcuni artisti.
Dieci persone sono state denunciate a titolo diverso per ricettazione e contraffazione di opere d’arte. Queste persone non sono risultate collegate tra loro, ma si muovevano, secondo quanto emerso dagli accertamenti dei carabinieri, in quel mondo “inquinato e parallelo” delle opere d’arte, non collegato al mercato d’arte certificato, che avrebbe nell’area del Nordest una attività di un certo peso.
“Un mondo – come sottolineato dal comandante del Nucleo di Venezia, Magg. Christian Costantini – dove il valore del mercato è importante”. Nessun gallerista o rappresentante di case d’asta è invece coinvolto nelle indagini. Il valore stimato dei dipinti e disegni, qualora commercializzati come autentici, è di circa un milione di euro.
Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, complimentandosi per la riuscita di questa operazione ha dichiarato: “Per le opere d’arte, peggio della contraffazione c’è solo il trafugamento. Il Nucleo Tutela Patrimonio Artistico di Venezia ha messo a segno una grande operazione. Bravi e grazie al Comandante del Nucleo e ai suoi uomini, che hanno anche mandato un segnale forte: in Veneto il crimine, di qualsiasi tipo esso sia, ha vita difficile, nonostante chi lo combatte debba farlo con pochi uomini e pochi mezzi”. “Oltre al gravissimo danno artistico – ha aggiunto Zaia – i nostri Carabinieri hanno anche dato un colpo mortale ad una truffa che avrebbe fruttato ai malfattori un milione di euro di proventi illeciti”. “Da Venezia, capitale mondiale dell’arte – ha poi concluso il governatore veneto – è partito oggi un segnale di grande significato universale”.
Anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha ringraziato i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Venezia con il loro comandante Christian Costantini. “Complimenti ai Carabinieri e a quanti si sono impegnati in questa importante operazione di contrasto al traffico illecito di opere contraffatte – ha dichiarato Brugnaro – Con il vostro lavoro avete stroncato il malaffare ripristinando la legalità come ci viene richiesto dai cittadini”.