Dal 6 marzo al 18 aprile, un’esposizione a cura di Giacinto Di Pietrantonio, dal titolo “New York, New Delhi, New Old”
Dal 18 maggio al primo settembre 2019, al museo di arte contemporanea Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen la mostra dell’artista/attivista cinese che riunisce le opere più importanti degli ultimi dieci anni
Partendo dai cinque solidi platonici, l’artista propone un’indagine che affonda le proprie radici nella storia dell’arte e della scienza. Cinque lavori inediti ci parlano di un'irraggiungibile perfezione dalla quale l”’imperfetta natura umana” è inesorabilmente attratta con l’illusione di potervi accedere
Fino al 3 novembre la mostra “Taking Care of the Garden of Eden” propone un ciclo di opere, nelle quali Martinez propone una inedita interpretazione della natura
FIRENZE - Carenza di personale al Museo del Bargello di Firenze che, contrariamente alla Galleria dell’Accademia e alla Galleria degli Uffizi, non può effettuare doppio turno di apertura. A denunciare la mancanza di personale è la stessa direttrice del museo, Paola D'Agostino, come riferisce l’agenzia Ansa.
"Carenza del 50% del personale. “Mancano 45 unità di vigilanza, al momento ne abbiamo solo 42 per garantire la piena e permanente apertura di tutti gli spazi a disposizione, e una decina di amministrativi, per affrontare tutte le questioni gestionali di cui dobbiamo occuparci”. "Così - aggiunge la direttrice - non possiamo fare il doppio turno di apertura, cioè fino alle 19, come accade ad esempio negli altri due grandi musei di Firenze, Uffizi e Accademia; quanto agli uffici, occorre poter avere l'organico per dare pienezza all'autonomia gestionale che è l'obiettivo della riforma Franceschini", sottolinea la direttrice, augurandosi che "il ministro possa venire presto a visitarci". Quanto al problema della carenza sulla vigilanza, l'obiettivo, ad organico pieno, ha detto ancora, "è aprire in via permanente il secondo piano del Bargello, ora accessibile solo in certi momenti e a determinate condizioni".
Nell'esposizione, a cura di Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti, ciascuno dei due artisti, uno scultore e uno street artist, "abita" un piano della galleria, concependo un intervento site specific nell'allestimento dell'altro