Quarantotto ore ad alta densità artistica. Siamo nel clou di Arcipelago, la manifestazione – evento di arte contemporanea che immagina e propone, grazie alla curatela dell’italiana Francesca Carol Rolla una Formentera sganciata dai miti estivi e calata invece in una maratona di performance art site-specific che, proprio in questi giorni, stanno trasformando una delle isole più belle del Mediterraneo in un itinerario culturale tra arte, natura e patrimonio storico. Trentasei le opere video selezionate per la maratona di video arte, e 18 gli artisti, nazionali e internazionali, selezionati per il programma di live performance, che si confronteranno sul parallelismo isola-individuo e arcipelago-collettività, e offriranno l’opportunità al pubblico di esplorare nuovi linguaggi dell’arte performativa nello spazio pubblico, offrendo un’esperienza diversa dell’isola stessa, impegnata nel terzo anno di Collective Signature, un progetto di residenze artistiche dedicate all’arte performativa.
ArteMagazine ha incontrato la curatrice dell’iniziativa, Francesca Carol Rolla, veneziana, che dopo diverse esperienze nella curatela e nell’organizzazione nel campo delle arti visive e all’interno del circuito delle grandi esposizioni, ha deciso di intraprendere un percorso di ricerca dottorale all’Università di Strasburgo, per dedicarsi ad esplorare la relazione tra la pratica curatoriale e la performance art e che, cinque anni fa scelse “Formentera come luogo di raccolta e silenzio, lettura e scrittura, potente nella sua natura, e libero e lontano dai circuiti tradizionali dell’arte” per lanciare poi nel 2017 il suo Collective Signatures.
Perché proprio una maratona di performance art site-specific invece che un classico percorso espositivo?
“Arcipelago è la terza edizione di Collective Signatures e segue due prime edizioni (Letters from Formentera, aprile 2018, e Performing the Body, Performing the Text, novembre 2018) che nonostante il diverso formato, hanno entrambe risposto all’esigenza di portare il linguaggio della performance art nell’isola di Formentera e di relazionarlo alla particolarità del contesto. Arcipelago in questo caso, come per le precedenti, è un progetto di live performance che traduce una visione precisa dell’abitare e dell’attraversare il processo artistico. Ma che risponde altrettanto alla necessità di creare un itinerario culturale all’interno dell’isola che leghi arte, natura e patrimonio storico; di offrire un’esperienza culturale inedita dell’isola stessa; di occupare lo spazio pubblico; di sottolineare attraverso l’arte performativa il valore di impegno, collaborazione artistica e solidarietà che non solo l’arte ma la vita stessa esige; di rivendicare la libertà di espressione e creatività; di sottolineare la funzione culturale, sociale e politica dell’arte e il suo potenziale di trasformazione; di rivendicare il corpo come materia prima di espressione, e l’arcipelago come sentimento e visione di appartenenza e possibilità di una migliore umanità”.
Il progetto, caratterizzato da un intenso programma di 48 ore senza pause, è direttamente collegato ai valori di impegno, collaborazione artistica e solidarietà, rivendicando la libertà di espressione e creatività, e sottolineando la funzione culturale, sociale e politica dell’arte. Da un lato 36 opere video dislocate lungo tutta l’isola; dall’altro 18 artisti in live performance.
“Si tratta di un’esperienza artistica intensa e immersiva della durata di 48 ore consecutive che si sviluppa in diversi luoghi dell’isola attraverso le diverse proposte artistiche dei 18 artisti invitati, tutte proposte live e site-specific. All’interno della programmazione generale ho voluto creare uno spazio pubblico e gratuito dedicato alla video arte, curando con Manolo Oya, e in collaborazione con il FRAC Grand Est (Fondo Regionale delle Arti Contemporanee di Alsazia, Lorena e Champagne-Ardenne), il Lago Film Festival, ed il Formentera Film Festival, una maratona video che avrà luogo nel Cinema di Formentera, e che durerà sei ore consecutive, dove verranno proiettati 38 video di pioneri dell’arte contemporanea e proposte di artisti emergenti”.
Il tema mi sembra essere unico e molto stimolante: il parallelismo isola-individuo e arcipelago-collettività. come ha selezionato gli artisti? ha lasciato loro libertà assoluta nello sviluppare il tema? cosa l’ha colpita di più delle loro elaborazioni?
“Sono da me stati scelti in risposta alla coerenza del loro lavoro e affinità rispetto alla tematica del progetto, che è appunto la relazione tra isola-individuo e arcipelago-collettività. La ricerca si è indirizzata verso artisti che utilizzano un linguaggio performativo e che lavorano nello spazio pubblico, con un messaggio che supera la mera componente estetica, ma che tocca, sfida e stimola la riflessione verso tematiche culturali, identitarie e socio-politiche. Artisti che abitano l’arte come un territorio di tensione e di messa in discussione nel contemporaneo e della sua realtà. Al contattarli, ho proposto loro una specifica location, che secondo me si adattasse alla loro ricerca e che li stimolasse a sviluppare un lavoro nuovo nella lettura del patrimonio storico e naturale dell’isola di Formentera. Ovviamente l’elemento temporale, l’idea stessa di maratona, e la mia richiesta di creare performance durational in tempi inusuali della giornata ha reso il processo di creazione critico e ancor più interessante”.
Ci racconti i due i momenti collettivi previsti
Per sottolineare il carattere comunitario del progetto, ho voluto aprire e chiudere il progetto con due momenti collettivi: una prima processione dalla piazza del Pilar de la Mola al Faro de la Mola, guidata da tutti gli artisti, e al termine delle rispettive singole performance dei singoli artisti, una performance opera finale al Jardi de Ses Eres a Sant Francesc Javier, dove tutti gli artisti sono chiamati a performare simultaneamente e il pubblico a camminare tra loro. Questo a seguire la proiezione di un video girato e montato durante le 48 ore stesse da video makers professionali che descriva e racconti l’intera maratona.
In che modo pensa che cambierà la percezione di un’isola straordinaria bellezza come Formentera?
“La lettura della bellezza è una cosa relativa ed è un dato, in questo caso, esperienziale. Performare con la greca Fenia Kotsopoulou l’idea di frontiera fluida nella Torre difensiva des Pi des Catala; o seguire in una processione meditativa verso il Faro di Es Cap de Barbaria il messaggio di libertà e di emancipazione verso una maggiore umanità della statunitense Preach R Sun riflettendo sulla questione razziale, nel punto dell’isola più vicino all’Africa; oppure essere testimoni al sorgere del sole dell’interpretazione della visione santagostiniana del tempo attraverso il suono e il movimento dell’italiano Andrigo&Aliprandi, sicuramente aggiunge una traccia, una prospettiva, una visione a quella che è solitamente l’esperienza turistica di un’isola che vive per lo più i mesi estivi e che si rivolge ad un pubblico che è solito visitarla secondo un itinerario classico tipico del tempo delle vacanze. Tutte le proposte, inoltre, l’intera maratona è un evento pubblico, gratuito e rivolto ad un pubblico diversificato”.
“Arcipelago” è la terza edizione di Collective Signatures, un progetto di residenze artistiche dedicate all’arte performativa: in che modo era coinvolta nelle precedenti edizioni?
“Collective Signatures è un progetto che ho ideato a Formentera nel 2017 a partire dalla necessità di indagare i processi di co-creazione in risposta alla morfologia del luogo. Durante le tre edizioni, Collective Signatures ha cambiato formato ed artisti invitati, rispondendo alle urgenze artistiche e pedagogiche della mia ricerca in relazione all’isola e ai nuovi linguaggi dell’arte contemporanea. A questo proposito, voglio anche ricordare che questo progetto è caso studio della mia ricerca dottorale sulla curatela rispetto alla performance art, è si articola appunto in quello che normalmente viene dato come confine tra pratica e teoria.
Da curatrice italiana e ospite dell’isola, le istituzioni locali come l’hanno accolta? l’hanno sostenuta? Oppure ha avuto problemi organizzativi?
E’ stato un processo lento, progressivo e in crescita, ma mi era chiaro fin dalla prima edizione che, in quanto ospite dell’isola e straniera in terra straniera, avrei dovuto guadagnarmi la fiducia non solo delle istituzioni e dei collaboratori, ma seminare con costanza, determinazione e dedizione, per poter poi, un giorno, raccogliere i frutti di tanto lavoro. Dopo tre edizioni, di cui le prime due sono state un investimento totale di tempo, energia, denaro, contatti, pazienza e ovviamente tanta passione, posso dire che ringrazio le istituzioni, il Consell di Cultura e Turismo di Formentera e l’Istituto di Estudis Balearics, di aver capito la serietà e la professionalità del progetto. Ringrazio la Fondazione Abel Matutes e Caixabank per aver creduto nella proposta e sostenuto la sua realizzazione. Ringrazio la FRAC Grand Est (Fondo Regionale di Arte Contemporanea di Alsazia, Lorena e Champagne-Ardenne), il Lago Film Festival, il Formentera Film Festival, Performance Art Bangladesh, l’Università di Strasburgo, la Venice International Performance Art Week, Espai_F e in particolare Manolo Oya per aver collaborato alla ricchezza storica e concettuale di questo progetto e di aver contribuito prestando video di pionieri della performance art, maestri e giovani talenti dell’arte contemporanea. Ringrazio BBDB Studio di grafica per accompagnarmi nella realizzazione del catalogo di questa edizione. Ringrazio Radio Illa per avermi concesso fin dalla prima edizione uno spazio radiofonico, non solo per la promozione e la diffusione dell’evento ma per poter utilizzare la radio come piattaforma curatoriale. E in particolar modo ringrazio profondamente le imprese locali (Trasmapi, Sa Panxa, Ca Na Joana, Chezz Gerdi, Plastic Free, Las Dunas, Bar Centro, Casa de la Pizza, Aniofe, Carbonicas Tur, Formentera Rent, Can Toni, Integral, Autocars Paya e Astbury Formentera) di aver facilitato con i propri servizi la permanenza degli artisti nell’isola, riducendo quelli che sono i costi normalmente proibitivi di Formentera.
Pensi che l’isola di Formentera è un valore aggiunto a questa manifestazione?
“Penso che l’isola di Formentera, per le sue caratteristiche e per il suo non posizionarsi all’interno del mercato e del circuito dell’arte, sia un territorio interessante e stimolante per gli artisti invitati. Un luogo potente, un’isola femminina e misteriosa, che in una densità di 19 km di lunghezza, contiene storie e segreti. Dopo tre edizioni con differenti artisti, posso dire con certezza che qui l’atto creativo è puro, libero dalle dinamiche che generalmente regolano la produzione del pensiero e del fare artistico in risposta al mercato e ai suoi processi di negoziazione. Formentera è decisamente un valore fondamentale per questo progetto”.
Gli abitanti locali hanno partecipato? sono stati in qualche modo coinvolti?
“Certo, non a caso Collective Signatures è sempre stato organizzato in aprile e ottobre/novembre, per rivolgersi ad un pubblico locale e coinvolgerlo direttamente nella sua programmazione. Inoltre, in questa edizione come nelle precedenti, ho chiesto ad alcuni artisti di articolare e sviluppare la propria proposta sulla relazione con il pubblico”.
Gli artisti presenti alla terza edizione di Arcipelago sono i seguenti: Alterphase (ES), Lorenzo Pepe (IT), Miquel Costa (ES), Negritos (ARG), Dario Fusco (IT), Valeria Del Vecchio (IT), Gautama del Campo (ES), Ana Celada (ES), Matilde Sambo (IT), Mauro Sambo (IT), Andrigo&Aliprandi (IT), Preema Nazia Andaleeb (BGD), Preach R Sun (EUA), Nicol Vizioli (IT), Juan Carlos Villalba (VEN) e Fenia Kotsopoulou (GR).
Arcipelago è presentato dalle associazioni culturali senza scopo di lucro Sa Casa e Studio Contemporaneo, e si realizza grazie al supporto dell’Institut d’Estudis Baleàrics, del Consell de Formentera, del Fondazione Abel Matutes, la Caixabank, e di imprese locali. Il progetto conta con la collaborazione d’istituzioni come il FRAC (Fonds Régional d’Art Contemporain) Alsace, FRAC Champagne-Ardenne, 49 Nord 6 Est FRAC Lorraine, l’Università di Strasburgo, PAB (Performance Art Bangladesh),Lago Film Festival, Venice International Performance Art Week, Espai_F.
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