Riaprono dal 13 dicembre 2019, 10 sale situate nell’Ala nord del piano nobile del Palazzo, completamente restaurate e con un nuovo percorso espositivo, organizzato secondo un ordine cronologico e geografico, dal tardo Cinquecento al Seicento
Firmato dagli studi Natalini, Guicciardini&Magni, è stato pensato per valorizzare ulteriormente i capolavori della scultura medievale pisana, mettendo in campo le migliori e più innovative soluzioni espositive
Lo spazio accoglie 9 dipinti aggiuntivi rispetto ai 14 già esposti. In mostra anche “Adamo e Eva” del tedesco Hans Baldung detto Grien, da 10 anni conservato in deposito e ora in dialogo con l’opera omonima di Lukas Cranach il Vecchio
Le 10 sale, restituite tre anni fa dal Ministero della Difesa che le aveva in gestione da più di ottant’anni, sono ora definitivamente parte integrante del percorso museale, secondo un nuovo progetto allestitivo
L’opera, dopo il restauro, è visitabile dal 1 marzo in un nuovo allestimento nella Sala Colonne, nella quale è stato riprodotto l’originario contesto architettonico del sepolcro che ospitava il gruppo scultoreo
“Pittura Spazio Cultura” è il primo allestimento di durata biennale inaugurato nel seminterrato del museo, a cura di Elena Volpato. Un racconto delle ricerche artistiche più interessanti concentrate tra i due decenni
In occasione dei 120 anni dalla nascita dell’artista perugino, viene inaugurata giovedì 21 febbraio alle ore 18.30, la galleria interna, completamente restaurata, dove saranno esposte 117 opere a partire dagli anni Quaranta fino alle ultime realizzate poco prima della morte
Nuovo allestimento con 70 acquisizioni tra opere di arte, architettura e fotografia (ingresso libero per tutti dal martedì al venerdì)
I due capolavori del Quattrocento sono ritornati nella loro sistemazione classica concepita negli anni Cinquanta del Novecento dall'allora direttore Roberto Salvini
“Tracce 2018 - Lasciarsi guidare dalla moda” è il titolo della mostra a cura di Caterina Chiarelli e Simonella Condemi. Fra le meraviglie raccolte spicca, nella sala 2, il sontuoso abito che Capucci realizzò nell'86 come costume della Vestale per la “Norma” di Bellini