SIENA – In attesa della grande mostra che Siena dedicherà ad Ambrogio Lorenzetti, nel 2017, a partire dal 5 dicembre, nell’ambito della campagna “Dentro il restauro”, sarà possibile vivere in diretta l’opera del grande maestro senese. I restauri del complesso museale Santa Maria della Scala di Siena, saranno infatti accessibili al pubblico, che avrà appunto la possibilità di “entrare” nel vivo del restauro, quindi anche nel cuore dell’opera di Lorenzetti. Il complesso museale si trasformerà in un grande laboratorio, un cantiere aperto permanente. L’iniziativa rientra nel programma di Siena Capitale Italiana della Cultura 2015.
È dunque questo il primo passo per la mostra con cui Siena celebrerà il pittore trecentesco, alla cui realizzazione insieme al Comune stanno lavorando altre istituzioni culturali: Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Arezzo e Grosseto, Polo museale toscano, Università degli Studi di Siena, Università per Stranieri di Siena, Arcidiocesi di Siena – Colle di Val d’Elsa e Montalcino e Museo dell’Opera Metropolitana di Siena il Kunsthistorisches Institut in Florenz-Max-Planck-Institut, Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
«Una tale iniziativa è possibile soltanto nella città di Siena – spiegano i curatori della mostra - che conserva all’incirca il settanta per cento delle opere oggi conosciute di Ambrogio Lorenzetti. Ma la mostra – grazie a una serie di richieste di prestito molto mirate – ambisce a reintegrare pressoché interamente la vicenda artistica del grande pittore, facendo nuovamente convergere a Siena delle opere che in larghissima parte furono prodotte proprio per cittadini senesi e per chiese della città». Infatti se si escludono gli affreschi del Palazzo Pubblico di Siena raffiguranti le Allegorie e gli effetti del buono e del cattivo governo, il resto della vicenda del pittore infatti è rimasta finora in ombra.
Ma in realtà la mostra sarà solo il culmine di una serie di iniziative tutte mirate alla conoscenza del grande artista. Indubbio che un grande sforzo è stato dedicato in particolare al restauro delle opere. La prima prende avvio negli appositi spazi dell’antico ospedale di Santa Maria della Scala dove sarà riunito un gruppo di opere di Ambrogio Lorenzetti che necessitano di indagini conoscitive, di interventi conservativi e di veri e propri restauri. Saranno posti sotto osservazione gli affreschi della cappella di San Galgano a Montesiepi e il polittico della chiesa di San Pietro in Castelvecchio a Siena, che nell’occasione sarà più correttamente ricomposto e riunito con l’originaria cimasa raffigurante il Redentore benedicente, oggi conservata nel Museo Diocesano di Siena. Al Santa Maria della Scala sarà allestito un cantiere di restauro ‘aperto’, fruibile dalla cittadinanza e dai turisti. Nel 2016 i restauri proseguiranno con l’apertura di altri due cantieri. Il primo nella chiesa di San Francesco, volto al restauro degli affreschi dell’antica sala capitolare dei frati francescani senesi e l’altro nella chiesa di Sant’Agostino, nel cui capitolo Ambrogio Lorenzetti dipinse un ciclo di storie di Santa Caterina e gli articoli del Credo. È sopravvissuta soltanto una grandiosa Madonna col Bambino e la corte celeste, da sottoporre a una revisione a fini conservativi. Ma nell’occasione sarà possibile effettuare dei sondaggi sulle altre pareti dell’antica sala, con la speranza che si sia salvato qualche ulteriore frammento delle pitture di Ambrogio.