FIRENZE - "I Cieli in una stanza, Soffitti lignei a Firenze e Roma nel Rinascimento" è la mostra che il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi dedica a un singolo elemento architettonico: il soffitto. L’esposizione apre martedì 10 dicembre e sarà visitabile fino all'8 marzo 2020.
I curatori dell’esposizione, Claudia Conforti, Maria Grazia D'Amelio, Francesca Funis e Lorenzo Grieco, hanno operato un’attenta selezione nell’ambito del ricco patrimonio di disegni degli Uffizi, integrata anche da fogli provenienti dal Louvre, dal Museo Nazionale di Stoccolma, dalla Biblioteca di Storia dell'Arte e di Archeologia, dal Museo di Roma, dagli Archivi di Stato di Roma e di Firenze.
Le trenta opere in mostra raccontano tutto lo splendore dei soffitti lignei nel Rinascimento e come, per la loro realizzazione, pittura e scultura fossero strettamente connesse all'architettura. Il soffitto divenne metafora del Cielo, invitando i visitatori delle chiese e dei palazzi rinascimentali a sollevare gli occhi verso l’alto. Da elemento costruttivo nato per proteggere gli ambienti, il soffitto si trasforma nel Rinascimento in ornamento che fonde nel suo insieme tutte le arti.
"L'idea di dedicare una mostra a questo tema inedito e sofisticato parte da un evento doloroso: il crollo del soffitto della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami a Roma, avvenuto il 30 agosto 2018 - spiega il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt - Quel giorno è andato in rovina un pezzo del nostro patrimonio artistico, che possiamo proteggere solo attraverso la conoscenza e l'attenzione costante. In questo modo si sviluppa una sensibilità per la tutela, e la mostra degli Uffizi vuole essere un tassello in questa distribuzione del sapere che diventa, alla fine, uno strumento potente nella difesa dei nostri tesori d'arte".
"La collezione del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi custodisce a Firenze copiose ed eccezionali testimonianze grafiche di questa arte, che coniuga tecnica e ornamento - sottolinea la curatrice Claudia Conforti, professore ordinaria all'Università di Roma Tor Vergata - È una delle ragioni che hanno suggerito come tema espositivo i soffitti a lacunari, un soggetto trascurato, se non ignorato, dagli studi. L'altra ragione che ci ha spinto è la voglia di stimolare i visitatori nell'alzare gli occhi al cielo quando entreranno a rivedere i monumenti fiorentini e romani. Infine, rivolgiamo un sentito invito alle istituzioni affinché possano dare vita ad un censimento di questi cieli che, intarsiati di pitture e sculture, consolidano i muri dell'edificio e l'animo di chi lo abita, attivando la memoria con la celebrazione, la narrazione e la consolazione: il corredo emotivo che dalla notte dei tempi le immagini apportano agli abitanti della terra".