ROMA - Trenta fotografi provenienti da dieci paesi diversi – compresi alcuni corrispondenti italiani delle tre principali agenzie rappresentate nella Stampa Estera, Reuters, AP e AFP - raccontano l’Italia del lockdown.
La mostra, dal titolo "LOCKDOWN ITALIA visto dalla Stampa Estera" a cura dell’Associazione della Stampa Estera in Italia, è ospitata nelle Sale terrene del Palazzo dei Conservatori ai Musei Capitolini.
L’esposizione, in programma fino al 1° novembre 2020, attraverso più di 70 foto, permette al visitatore di tornare al periodo compreso tra marzo e giugno per rivivere gli istanti fondamentali che hanno accompagnato il lockdown: dalle prime drammatiche chiusure, al crescente stato di sofferenza del paese; dalla resistenza composta dell’intera comunità, alla lenta ripresa delle attività. Un viaggio fotografico dedito alla documentazione storica e che, al contempo, vuole rendere omaggio al coraggio e alla resilienza dimostrata dagli Italiani nei giorni più difficili della pandemia, nonché ai professionisti del mondo dell’informazione che sono andati in prima linea per documentarla, anche a proprio rischio e pericolo.
Il percorso si propone come un itinerario temporale ed emotivo attraverso le diverse fasi della pandemia. Si inizia da una prima parte in cui emerge con forza la drammaticità del momento storico nelle immagini delle terapie intensive, delle bare all’interno delle chiese, dei volti sofferenti degli infermieri e dei medici in prima linea. Si passa successivamente ai silenzi assordanti delle strade e delle piazze del Paese, per proseguire poi con la sofferenza dei degenti e dei familiari delle vittime. Nella seconda parte del percorso si torna a vedere la “luce” della rinascita con le immagini di una popolazione che reagisce. Inizialmente con i canti dai balconi e dai terrazzi o con le riaperture dei pochi esercizi commerciali autorizzati a lavorare e poi con il ritorno graduale alla normalità, seppur condizionata da regole nuove – mascherine, misurazione della temperatura, distanziamento sociale – che abbiamo imparato a conoscere e rispettare.
Chiude il percorso una sezione dedicata al lavoro dei reporter in tempo di pandemia. Un collage di foto che mostra come i corrispondenti della stampa si siano dovuti adattare alle nuove condizioni di lavoro imposte dal lockdown attraverso dirette casalinghe, reportage con mascherina in città deserte, conferenze stampa e interviste online.
“Con coraggio e lucidità i fotografi della stampa estera hanno documentato il versante italiano di una tragedia globale”, afferma la Sovrintendente Capitolina Maria Vittoria Marini Clarelli – “E' giusto che queste immagini già divenute storiche siano esposte ai Musei Capitolini”.
“Le foto, oltre a documentare una pagina della nostra storia attraverso l’immediata forza comunicativa delle immagini - sottolinea la Sindaca di Roma Virginia Raggi - saranno un contributo prezioso per custodire la memoria di una tragedia che ha sconvolto la nostra esistenza”.
Trisha Thomas, la Presidente dell’Associazione della Stampa Estera in Italia, ricorda: “A marzo l’Italia è balzata in cima alle aperture dei telegiornali e sulle prime pagine dei media internazionali. Noi corrispondenti della Stampa Estera abbiamo raccontato come gli Italiani hanno affrontato questa crisi senza precedenti con coraggio, disciplina e solidarietà. Queste immagini testimoniano e rendono omaggio a un Paese che con i suoi sforzi ha dato l’esempio al resto del mondo.”